LUCERA (01 dicembre) - Sono tre le persone indagate per la Discarica di Giardinetto, dalla Procura della Repubblica di Lucera. Si tratta dei due amministratori (quello vecchio e quello nuovo) e un tecnico.
Secondo gli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia l'operazione doveva essere denominata "La bomba ecologica", dal momento che sono stati effettuati dei rilievi fino a 30 mt di profondità e sono stati ritrovati 250 mila tonnellate di rifiuti tossici, misurati per difetto, oltre non si è potuto andare perché il terreno non permetteva. "Non ci sono dei materiali insaccati" - dice il tenente Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, "ma materiale puro, sversato e coperto dai fanghi e si tratta di scarti industriali". Sono stati effettuati molti carotaggi dai quali risultano venir fuori materiali come cadmio, benzene ecc...questi i materiali più rilevanti, tutte risultate come sostanze cancerogene.
Per quanto riguarda gli esami di radioattività, l'A.R.P.A. di Foggia si è occupata di fare determinati rilievi.
Inoltre, la Finanza afferma che l'ASL sta effettuando delle indagini epidemiologiche e dai risultati si può notare un aumento di malattie tumorali.
Il Procuratore Capo, il dott. Lucianetti, inoltre, ha fatto riferimenti all'azienda EcoAgrim srl, la quale è stata sottoposta a sequestro nel 2007, anche se dopo vari accertamenti il Tribunale decise per la restituzione di quest'area. Si è parlato anche dell'Alghisa. Fu effettuato il primo procedimento nel 2000, chiuso nel 2003. Il caso fu archiviato per la morte del reo. Fu poi riaperto nel 2004 a carico di Armando De Vivo, amministratore unico, rinviato poi a giudizio. Nel 2008 fu disposto il dissequestro da parte della Corte di Bari, dal momento che non fu trovato nessun capo d'accusa. Infine il Procuratore Capo ha parlato di un sequestro preventivo di due ettari di terreno effettuato a Loc. Mezzanelle, per via di 5 capannoni con tetto in eternit. Il procedimento è tuttora in corso.
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